Un’isola dal sapore d’oriente dove il vento cambia la tua vita e le tue abitudini. Una parola magnifica, Nevera, che sa di freddo improvviso e celebra quel cortocircuito fra mare e montagna che rinfresca l’aria senza preavviso. Termine credo, che Venezia ha esportato in tutto il Mediterraneo orientale; pronunciato nei piccoli porticcioli croati, sulle coste dell’Epiro, a Mykonos e persino tra i pescatori palestinesi di Haifa, in Israele. L’isola è un sensore dell’universo e appena ti rilassi tutto cambia, il tempo muta a una velocità impressionante e con lui la luce, gli odori, la temperatura. Anche in questo scoglio sperduto nel mediterraneo sopraggiungono notizie del mondo e sono notizie che spogliano questo luogo dei suoi privilegi e fanno del mare, di questo mare apparentemente felice, una frontiera. L’isola ti porta alla scoperta della solitudine, della tua interiorità, della meraviglia del mondo, diventando avventura dell’anima.
NEVERA - Nicola Lambini e Francesco Lopergolo (ITA)
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