Quando mi viene chiesto perchè amo la fotografia naturalistica, rispondo che nella natura leggo qualcosa di molto simile a una poesia che mi piace tradurre in immagine, linguaggio universale, fermando l'istante.
Supportato da una carezza musicale, ho cercato quindi di scrivere una poesia sulla luce, protagonista del miracolo dell'attimo.
L’audiovisivo racconta cinque anni di vita, durante i quali sono stata costretta a soppiantare le mie sicurezze. Improvvisamente le paure, il dolore e le speranze mi hanno costretta a intraprendere nuove strade e nuovi ritmi, scanditi in modo quasi maniacale dai blister “1 compressa al dì”. Il corpo e il sé, vittime di violazioni e ricostruzioni, hanno richiesto nuove attenzioni, lungo un percorso, un binario che a volte ha implicato e obbligato a soste un po’ più lunghe rispetto ai desideri.
E’ una raccolta di immagini e pensieri che solo alla fine dei 5 anni ho deciso di condividere e che spero costituisca una testimonianza utile anche ad altre donne, perché è “affrontando la tempesta che si impara a volare”.
Un legame forte come la vita, lieve come l’esistenza, unisce la filosofia zen, la ceramica raku e i versi brevi dell’haiku. Queste tradizioni giapponesi condividono l’amore per l’essenzialità, la meditazione e l’osservazione della natura. La Via del raku è un invito a celebrare la bellezza e l’evanescenza delle cose e a esplorarne il mistero.
I colori brillanti e il calore umano ti abbracciano appena entrerai in Cuba. È sorprendente.
Ti sembra di vivere in un mondo in cui la vita quotidiana è bloccata agli anni '50 e non è stata colpita dalla globalizzazione e dal turismo di massa.
Questo video è quello che crediamo l'essenza di Cuba, un'essenza che speriamo non sarà mai cambiata e conforme a un mondo sempre più occidentale.
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La biennale di architettura è lo spunto per una riflessione sul mondo contemporaneo che fa convivere l'apertura artistica e la chiusura individualista, i progetti urbanistici e la distruzione delle guerre.
Qual è il nostro atteggiamento nei confronti dei muri di silenzio e di indifferenza che si elevano sempre più alti nelle nostre città avanguardistiche?
Come si vendica un fotografo di montagna quando la moglie lo porta per un weekend al mare in Liguria ...
Un breve programma realizzato per Smithsonian Institution- National Museum of African American History and Culture sulla tratta Atlantica degli schiavi africani.
Un’isola dal sapore d’oriente dove il vento cambia la tua vita e le tue abitudini. Una parola magnifica, Nevera, che sa di freddo improvviso e celebra quel cortocircuito fra mare e montagna che rinfresca l’aria senza preavviso. Termine credo, che Venezia ha esportato in tutto il Mediterraneo orientale; pronunciato nei piccoli porticcioli croati, sulle coste dell’Epiro, a Mykonos e persino tra i pescatori palestinesi di Haifa, in Israele. L’isola è un sensore dell’universo e appena ti rilassi tutto cambia, il tempo muta a una velocità impressionante e con lui la luce, gli odori, la temperatura. Anche in questo scoglio sperduto nel mediterraneo sopraggiungono notizie del mondo e sono notizie che spogliano questo luogo dei suoi privilegi e fanno del mare, di questo mare apparentemente felice, una frontiera. L’isola ti porta alla scoperta della solitudine, della tua interiorità, della meraviglia del mondo, diventando avventura dell’anima.